Aprire un conto corrente può essere un’operazione estremamente semplice, ma deve essere compiuta tenendo presente presupposti ben precisi: le esigenze personali, le aspettative e la semplicità di effettuare operazioni anche online.
Al giorno d’oggi le proposte non mancano e molte sono piuttosto articolate e non propriamente facili da comprendere appieno: consultando le guide online money.it, 6sicuro.it, Chescelta.it è possibile districarsi tra le diverse tipologie di conto corrente al fine di individuare quella più adeguata.
Innanzitutto occorre verificare l’entità delle entrate mensili (o annue) che in media si suppone di ricevere. In caso di un lavoro dipendente o di un reddito pensionistico, questo calcolo risulta piuttosto semplice ma le cose cambiano se il guadagno è variabile: freelance, possessori di partita iva e altre categorie a progetto possono non avere stime precise, specie durante i primi tempi.
In questi casi, sarebbe opportuno fare una previsione piuttosto moderata per cominciare, e scegliere conti correnti con meno opzioni e canoni contenuti o persino pari a zero.
Quale conto corrente scegliere
Per i giovanissimi o per coloro i quali necessitino di un prodotto versatile in ogni occasione (magari in caso di viaggio di studio o di piacere), c’è anche la possibilità di optare per delle carte prepagate con IBAN, una sorta di conto corrente portatile completamente ricaricabile a discrezione del possessore. Con queste carte è possibile fare e ricevere bonifici come avviene su un normale conto bancario e i costi di emissione e gestione sono estremamente convenienti.
Naturalmente, il plafond sarà limitato a poche migliaia d’euro giornaliere sia per quando concerne i prelievi che per i pagamenti, ma la maggior parte di tali carte non ha limiti di ricarica. Sono soluzioni perfette anche per protestati o cattivi pagatori che non possano o non vogliano aprire un conto in banca.
I conti più complessi o full-optional, ovviamente, si rivolgono invece a dipendenti pubblici o privati, imprenditori o aziende le cui entrate siano più consistenti e costanti nel tempo. Ciò non significa necessariamente dover far fronte a spese di gestione alte, ma in alcuni casi l’apertura del conto o l’aggiunta di un’opzione può corrispondere a una piccola imposta, mensile o una tantum.
I conti correnti bancari possono derivare da gruppi di credito con filiali fisiche alle quali rivolgersi in caso di bisogno oppure da istituti completamente digitali: le soluzioni più diffuse sono quelle intermedie, ovvero banche con filiali dislocate sul territorio che però offrano la possibilità di usufruire di servizi online, da PC desktop e persino da app per smartphone o iPhone.
Sicuramente, irrinunciabili sono le carte di debito e di credito associate al conto, per poter operare facendo prelievi agli ATM o pagando senza l’uso dei contanti. Alcune carte, poi, sono utilizzabili anche all’estero mentre il conto può “ospitare” anche la domiciliazione di bollette e stipendio (o pensione) spesso senza costi aggiuntivi. Ovviamente i plafond di bancomat e carta di credito sono molto più elastici e adattabili alle varie esigenze.
Tra i supporti digitali di questi conti più complessi, ci sono opzioni che riguardano budget giornalieri e mensili da impostare e non superare, con statistiche che consentono di tenere sott’occhio ogni movimentazione senza il rischio di “sforare” quanto previsto.
Un’altra utility che, di questi tempi, diventa quasi irrinunciabile, è la possibilità di fare qualunque operazione sul web, con un click o con un tap sul cellulare. Il conto, poi, può anche essere cointestato con altri componenti della famiglia per una gestione in contemporanea e per consentire entrate maggiori. L’istituto bancario, inoltre, potrà anche supportare il cliente con prestiti personalizzati da richiedere sia in filiale che direttamente sul portale dedicato.
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